Tenuta sulle radici bagnate


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Forza di attrito Fa sulla ruota esercitata dalla radice in contropendenza, che tiene su il sistema bici-rider
Tutti sappiamo quanto siano pericolose in mountain bike le radici bagnate, quando percorriamo un sentiero dopo che è piovuto. L'esperienza insegna che gomma bagnata su radice bagnata significa scivolamento probabile. Ciò dipende dalla "forza di attrito" che in queste situazioni assume valori molto bassi e determina la perdita di aderenza a terra delle ruote.
Spendendo due parole sulla definizione di forza di attrito, possiamo dire che è quella forza che si manifesta quando due superfici a contatto si muovono in modo tale da provocare uno sfregamento reciproco. Tale forza è presente anche in essenza di sfregamento, ovvero quando il movimento reciproco delle due supercici è impedito proprio dall'attrito tra di esse ed è quello di cui abbiamo bisogno per non perdere aderenza con le ruote a terra. L'attrito, che in questo caso si definisce "statico", è la forza che impedisce lo slittamento della superficie della ruota con quella del terreno, o nella fattispecie con quella della radice. Esso dipende sia dalla forza che comprime le due superfici tra loro in direzione a loro perpendicolare, sia da un coefficiente che dipende esclusivamente dai materiali a contatto.
In presenza di radici e gomme bagnate si ha un coefficiente di attrito molto ridotto rispetto al normale e pertanto le forze di attrito saranno conseguentemente più piccole, aumentando il rischio scivolamento.
Per capire quali siano le situazioni pericolose, dobbiamo partire dall'individuare in quali condizioni l'azione dell'attrito è essenziale per l'equilibrio della mountain bike. In generale, trascurando tutti i casi particolari che possono accadere, l'attrito agisce in tre situazioni di seguito descritte:
  • quando percorriamo una superficie in contropendenza, l'attrito agisce come indicato in figura e impedisce alle ruote di scivolare verso il basso. Facendo due conti si può dimostrare che la tenuta dipende esclusivamente dall'inclinazione della contropendenza e dal coefficiente di attrito, non gioca alcun ruolo il peso del sistema bici-rider. Una radice che non è orizzontale ma inclinata verso il basso, rappresenta a tutti gli effetti una contropendenza; si capisce pertanto quanto sia pericolosa in caso di fondo bagnato
  • in curva la forza di attrito è indispensabile per bilanciare la forza centrifuga, si veda l'equilibrio delle forze in curva, senza di essa le ruote scivolerebbero lateralmente facendo cadere a terra il rider. In caso di curva con sponda, possono manifestarsi le condizioni giuste, in termini di traiettoria, velocità e pendenza della sponda, che permettono di annullare la forza di attrito. Riducendo l'azione dell'attrito, in linea generale possiamo affermare che curvare utilizzando sponde riduce il rischio scivolamento
  • in frenata o in accelerazione l'attrito agisce nella direzione di avanzamento del sistema bici-rider. In assenza di attrito le ruote slittano rispetto al terreno facendo perdere il controllo della bici e rischiare la caduta. In questo caso il peso del sistema è importante perché determina l'entità dell'attrito. Pertanto azioni di pompaggio sono consigliate per ricercare maggiore aderenza.
L'orientamento della radice influisce soltanto sull'intervallo di tempo che vede la ruota a contatto con la radice stessa: per attraversare una radice perpedicolare alla direzione di avanzamento si impiega minor tempo rispetto ad un'altra rivolta in una direzione inclinata verso la direzione di percorrenza. Maggiore è il tempo di contatto e maggiore sarà l'entità dell'eventuale slittamento e quindi il rischio di caduta.
Possiamo riassumere dicendo:
sul dritto possiamo cadere per radici in contropendenza oppure perché azioniamo i freni proprio nel momento dell'attraversamento; le radici più pericolose sono quelle con elevata pendenza e rivolte verso la direzione di percorrenza.
In curva anche le radici orizzontali sono pericolose, ma sfruttando le sponde si attenua il rischio di caduta.


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