Le prime volte che provavo a saltare in mountain bike, seguendo le indicazioni dell'istruttore, avevo paura di perdere il contatto con la bici non appena le ruote avessero lasciato terra. Usando pedali senza attacchi, il timore prevalente era quello di perdere il contatto con i pedali che mi avrebbe portato verso un atterraggio doloroso. Il buon istruttore mi esortava a non aver paura, dicendomi che la bici mi avrebbe seguito in volo e aveva ragione !
Nel video "Salti MTB – questione di FISICA !!!" abbiamo capito che quando saltiamo compiamo una traiettoria parabolica la cui forma dipende esclusivamente dalla velocità che si ha nel momento dello stacco da terra. Trascurando l'attrito dell'aria, abbiamo anche capito che non gioca alcun ruolo la massa del sistema bici-rider e questo è il concetto chiave che serve adesso per convincersi di non aver paura di perdere la bici in aria.
Siccome la massa non influisce sulla forma della traiettoria, possiamo immaginare che se la bici compiesse il salto da sola, senza rider, descriverebbe comunque la stessa parabola. Potremmo quindi convincerci che durante il volo non siamo noi che trasciniamo la bici, è lei che percorre insieme a noi la stessa traiettoria. Per avere la dimostrazione pratica di questa tesi, potremmo provare a lasciare la presa in aria e verificare se effettivamente la bici continua ad accompagnarci in volo oppure no.
Per fortuna qualcuno ci ha già provato e ne abbiamo le prove! In questi video vediamo gli atleti lasciare la presa della bici in aria per qualche attimo, per poi riprenderla senza particolari problemi. Il trick pertanto dimostra che la bici segue il rider indipendentemente dalla sua presa. Durante la caduta si osserva lo stesso comportamento, la bici cade esattamente insieme al rider, anche se lui la spinge lontano per evitare di caderci sopra.
Nelle discipline più acrobatiche, quando in aria l'atleta si accorge di non riuscire a chiudere un salto, spinge via la bici per evitare di caderci sopra, proprio perché questa, se non viene spinta via, compiendo la stessa traiettoria del rider, finisce per toccare terra nel solito punto del rider, che inevitabilmente ci precipita sopra, con maggior rischio d'infortunio